Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

Azzardi di previsioni

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E’ la prima volta che mi cimento, e in genere nelle scorse votazioni non ci ho preso mai. Però, visto che anche gli autorevoli istituti che lo fanno per mestiere più o meno vantano le stesse percentuali di errore, perché non provarci?

Peraltro, visto che Voisietequi per le Europee ha deciso di dare forfait, premetto che il mio voto (e l’evidenziazione) andrà all’UdC, intesa come Unione di Centro, anzi per meglio dire Costituente di Centro – progetto in cui credo e di cui faccio parte con il Laboratorio Persona è Futuro – che dovrebbe portare, auspicabilmente, l’area di ispirazione cristiana del centro moderato italiano alla formazione di un soggetto politico unitario, verso fine anno.

Detto ciò, come prima cosa, partirei dall’andamento delle passate consultazioni. Le quali si dividono in due tranche: quelle politiche e le europee. Per le prime c’è un ulteriore complicazione data dal fatto che le coalizioni e le alleanze elettorali sono state diverse, per via del cambiamento della legge elettorale, e questo ha influenzato abbastanza sia la scelta sia la disposizione di voto.

Tutti i dati che seguono sono presi dallo storico elezioni del Ministero dell’Interno (link a parte per le politiche).

Nelle Europee del 2004 la percentuale di votanti fu del 71,7% e la somma delle schede non valide e bianche fu la bellezza di 3.201.256 su un totale di schede di 35.717.655: ovvero quasi il 9%. Per semplicità considererò solo le liste che hanno preso almeno 1 seggio.

Lista/Gruppo Voti % Seggi
UNITI NELL’ULIVO 10.105.836 31,08 24
FORZA ITALIA 6.806.245 20,93 16
ALLEANZA NAZIONALE 3.736.606 11,49 9
RIF.COM. 1.969.776 6,06 5
UDC 1.914.726 5,89 5
LEGA NORD 1.613.506 4,96 4
FED.DEI VERDI 803.356 2,47 2
COMUNISTI ITALIANI 787.613 2,42 2
LISTA EMMA BONINO 731.536 2,25 2
DIPIETRO OCCHETTO 695.179 2,14 2
SOCIALISTI UNITI 664.463 2,04 2
A.P. UDEUR 419.173 1,29 1
ALTERNATIVA SOCIALE 400.626 1,23 1
PART.PENS. 374.343 1,15 1
FIAMMA TRICOLORE 237.058 0,73 1

(totale seggi: 77)

Nelle Politiche del 2006 (link – Italia esclusa Val D’Aosta) la percentuale di votanti fu dell’83,6% (dato riferito alla Camera, al Senato si discosta per lo 0,1% in meno). In quella tornata elettorale l’UDC inteso come partito era nella coalizione di centro-destra e dunque ne percepiva i vantaggi sia come immagine, per come è formato il suo elettorato, sia come assegnazione (tornerò dopo su questa formazione).
Anche qui consideriamo solo le liste che hanno preso almeno un seggio nel Parlamento italiano, e non inseriamo nel novero i voti (ed i seggi) della Circoscrizione Estero:

Camera:

Liste Voti % Seggi  
L’ULIVO 11.930.983 31,27 220
RIF.COM. 2.229.464 5,84 41
LA ROSA NEL PUGNO 990.694 2,60 18
COMUNISTI ITALIANI 884.127 2,32 16
DI PIETRO IT. VALORI 877.052 2,30 16
FED.DEI VERDI 784.803 2,06 15
U.D.EUR POPOLARI 534.088 1,40 10
SVP 182.704 0,48 4
Totale PRODI ROMANO 19.002.598 49,81 340
FORZA ITALIA 9.048.976 23,72 137
ALLEANZA NAZIONALE 4.707.126 12,34 71
UDC 2.580.190 6,76 39
LEGA NORD 1.747.730 4,58 26
DEM.CRIST.-NUOVO PSI 285.474 0,75 4
Totale BERLUSCONI SILVIO 18.977.843 49,74 277

Senato:

DEMOCRATICI SINISTRA 5.977.347 17,50 62
DL.LA MARGHERITA 3.664.903 10,73 39
RIF.COM. 2.518.361 7,37 27
INSIEME CON L’UNIONE 1.423.003 4,17 11
DI PIETRO IT. VALORI 986.191 2,89 4
U.D.EUR POPOLARI 477.226 1,40 3
LISTA CONSUMATORI 72.199 0,21 1
L’ULIVO 59.498 0,17 1
Totale PRODI ROMANO 16.725.401 48,96 148
FORZA ITALIA 8.202.890 24,01 78
ALLEANZA NAZIONALE 4.235.208 12,40 41
UDC 2.309.442 6,76 21
LEGA NORD 1.530.667 4,48 13
Totale BERLUSCONI SILVIO 17.153.978 50,21 153

Veniamo alle Politiche del 2008, nelle quali c’è stata la prima applicazione della nuova legge elettorale c.d. “Porcellum”, con l’accorpamento di alcune formazioni e la decisione dell’UdC di uscire dalla coalizione guidata da Berlusconi. Il rischio, poi, non verificatosi, era di non rientrare nell’arco costituzionale, cosa che invece è successa ad alcuni partiti di sinistra, ma rispetto alle precedenti consultazioni politiche, il prezzo da pagare per questa scelta di autonomia è stato pesante.
La percentuale di votanti è stata dell’80,5%, mentre le formazioni politiche che sono entrate in Parlamento, per gli effetti dell’impianto legislativo, sono state solamente 6:

Camera

Capo Coalizione
o Singola Forza Politica
    Liste Voti % Seggi
 
SILVIO BERLUSCONI        
  IL POPOLO DELLA LIBERTA’ 13.629.069 37,388
%
272
  LEGA NORD 3.024.758 8,297
%
60
  MOVIMENTO PER L’AUTONOMIA ALL.PER IL SUD 410.487 1,126
%
8
Totale Coalizione 17.064.314 46,812
%
340
 
 
 
WALTER VELTRONI        
  PARTITO DEMOCRATICO 12.092.969 33,174
%
211
  DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 1.593.532 4,371
%
28
Totale Coalizione 13.686.501 37,546
%
239
 
 
 
PIER FERDINANDO CASINI        
  UNIONE DI CENTRO 2.050.309 5,624
%
36

Senato

Capo Coalizione
o Singola Forza Politica
    Liste Voti % Seggi
 
SILVIO BERLUSCONI        
  IL POPOLO DELLA LIBERTA’ 12.510.306 38,174
%
141
  LEGA NORD 2.642.166 8,062
%
25
  MOVIMENTO PER L’AUTONOMIA ALL.PER IL SUD 355.076 1,083
%
2
Totale Coalizione 15.507.548 47,320
%
168
 
 
 
WALTER VELTRONI        
  PARTITO DEMOCRATICO 11.042.326 33,695
%
116
  DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 1.414.118 4,315
%
14
Totale Coalizione 12.456.444 38,010
%
130
 
 
 
PIER FERDINANDO CASINI        
  UNIONE DI CENTRO 1.866.338 5,695
%
3



Ora, cercando di capire come potrebbero svolgersi i giochi in questa tornata elettorale, bisogna innanzitutto considerare che si tratta di un sistema proporzionale (quasi) “puro”, ovvero sono rappresentate tutte le forze politiche singolarmente e non insieme (in coalizioni), mentre vi è uno sbarramento del 4%.

Questo significa che le persone possono votare senza l’assillo del “voto utile”: in effetti, non essendoci alcun’importanza ai fini del raggiungimento di una coalizione, ogni persona può dare il proprio appoggio al partito che vuole, esprimendo una preferenza da uno fino a tre candidati:  in questo caso il dato che conterà sarà l’effettivo numero di voti che ciascun soggetto politico riuscirà a prendere, che determinerà eventualmente il numero di seggi nel Parlamento europeo, e il “peso” di quel soggetto politico all’interno del proprio partito come di quel partito all’interno dell’arco costituzionale: è una sorta di fotografia.

Sulle previsioni vere e proprie, ribadisco che si tratta di pure elucubrazioni scritte al volo. L’unica cosa che posso immaginare, visti gli ultimi avvenimenti, è un lieve calo di popolarità di Berlusconi, ed una buona affermazione della Lega (forte soprattutto della linea dura mantenuta sui clandestini e sul federalismo fiscale). Per quanto riguarda la sinistra moderata, il riequilibrio dovuto alla presenza delle forze identificate come comunisti (al di là delle sigle e dei simboli) potrebbe non garantire la tenuta del PD, dopo la débâcle subita alle ultime elezioni politiche, e la perdita di tutta la fascia di sinistra più o meno estrema potrebbe dimostrarlo. Per l’UdC ci potrebbe essere una piccola rimonta, anche se slegata purtroppo dal progetto della Costituente di Centro al quale è stato dato poco o nullo rilievo nei media (e quindi risulta abbastanza ignoto a chi va a votare), per il discorso dell’alternanza. Il voto moderato, infatti, è generalmente quello più ondeggiante, e spesso quando una volta preferisce uno la volta dopo preferisce un altro. Il vantaggio tuttavia, anche per alcune discusse candidature, non è affatto scontato.

L’azzardo di previsione che mi sentirei di proporre, per le forze politiche principali, assomiglia  a un qualcosa del genere:

Popolo della Libertà 35%
Lega Nord 10%
Partito Democratico 30%
Di Pietro-IDV 6%
UDC 6%
Comunisti 4%

Probabilmente, mi sarò sbagliato di grosso anche stavolta. Ai posteri l’ardua sentenza 🙂

Per finire, mi lancio in una piccola nota “analitica” sull’UdC.
L’elettorato del partito di Casini ha subìto un forte scossone nelle Politiche 2008 per
via dell’allontanamento dal centro-destra. Considerando che almeno i 2/3 del suo voto, se non di più, provengono da un elettorato conservatore-moderato, è difficile riposizionarsi senza rischiare qualcosa. A questa
tornata, si vedrà se l’impegno di mantenere la “barra al centro” avrà premiato la conclamata indipendenza. Poi, superato lo spazio del voto, se l’UdC proseguisse in questo percorso autonomo, pur con le inevitabili alleanze di parte, il soggetto centrista potrebbe avere una chance di costruire un partito per l’elettorato moderato che non si riconosce né nel berlusconismo del centro-destra, nè nell’anticlericalismo del centro-sinistra.
Se, invece, si costituissero alleanze “stabili”, si verificherebbero in ogni caso situazioni di perdita: se il “pendolo” fosse orientato su un’alleanza stabile al centro-sinistra, infatti, vista la composizione dell’elettorato UdC, ciò comporterebbe un calo di voti (calo che verrebbe subito intercettato da qualcun
altro) insieme ad una probabile spaccatura del centro, che potrebbe riportare ad una situazione pre-2006. Il voto moderato di tipo cattolico, infatti, non è propenso ad alleanze stabili col centro-sinistra. Se, viceversa, il “pendolo” fosse ancorato al centro-destra (di nuovo), l’elettorato moderato potrebbe sopportare (malamente) questo accrocchio, ma la corrente di sinistra del centro uscirebbe di nuovo, spaccandolo. Vedremo.

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