Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

Gli svarioni del Comune di Roma

Una cosa che mi dà l’urto sono gli orrori ortografici nella pubblica amministrazione. Non dico che tutte le scritte devono essere perfette, per carità, ma almeno corrette sì, nel pubblico si dovrebbe.
Così, già la prima volta che ero passato vicino piazza San Pietro, qualche tempo fa, mi aveva colpito all’occhio questa scritta su un cartello stradale (per le “botticelle”, le carrozze trainate da cavalli tipiche di Roma). Poi m’è passato di mente, fino a quando stasera su flickr non ho notato che qualcuno ha fotografato proprio quel cartello:

Ora, l’errore, evidente, è che la trazione non è ippica (che è sostantivo), bensì equina (aggettivo). Ad aggravare la posizione di chi ha inventato quel cartello c’è pure il fatto che a Roma si dice proprio “Datti all’ippica”: più chiaro di così!
Purtroppo gli svarioni sono all’ordine del giorno nella cartellonistica stradale italiana ed a questo bisognerebbe davvero porre rimedio. Ad esempio si potrebbe rendere obbligatorio per ogni cartello scritto almeno una verifica di una persona che sappia bene la lingua. Considerato che nei miei viaggi ho visto cartelli con orrori di ogni tipo, e che ci sono perfino apposite rubriche che segnalano queste cose su riviste e siti specializzati, per dire quanto siano diffuse, sarebbe il minimo. Posso magari capire che i comuni più piccoli abbiano meno esigenze in tal senso, ma almeno quelli grossi. E almeno la capitale!
errata corrige
Letteralmente. A quanto pare (vedi i commenti) mi son sbagliato: “ippico” è un termine che funge anche da aggettivo e va bene, forse non è proprio corretto usarlo vicino a “trazione”. Mi cospargo il capo – siamo vicini alle Ceneri, e ringrazio i miei linguisti lettori! 🙂

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