Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

Star Wars Episode III

La recensione di Star Wars Ep. III ve la risparmio, anche perché quella di Francesco è strepitosa e non è possibile aggiungere altro 🙂
Ora, leggendola, che ci crediate o no l’osservazione che segue l’ho fatta anche io pari pari al cinema (ho dei testimoni, vero Marco!?). Che si vede che semo romani?!? 🙂 (No Garbaland, tu forse non l’avresti ancora capita. Ci vogliono anni di traffico romano diurno e notturno per poter arrivare a questi livelli di sottigliezza infernale 🙂

Anakin, dopo aver sterminato senza alcuna remora tutti i bambini Jedi che gli capitano sotto mano, viene spedito a far piazza pulita di un alleato scomodo su di un pianeta vulcanico popolato da secchielli volanti che raccolgono lava. Prima pero’ passa dalla moglie per l’ennesima sessione di psicoanalisi for dummies. E siccome ormai a guardare quei due non ce la si fa piu’, si finisce per notare una cosa nello sfondo. Che sia giorno o notte, la citta’ in cui vivono e’ perennemente percorsa da veicoli volanti incolonnati su file disposte per ogni vettore esistente in uno spazio tridimensionale. Che il regista abbia di recente avuto brutte esperienze con il Grande Parcheggio Anulare romano? E poi fai anche caso che invece i protagonisti passano per ogni dove purche’ si possa evitare la fila. Si si, a me sembrano proprio romani. Da qualche parte ho letto un’articolo dove l’autore si chiedeva se la mancanza totale di ogni tipo di verde da queste citta’ galattiche fosse un segno od un messaggio di qualche tipo. Il messaggio e’ che devono abbassare il costo per gli alberi in computer graphic.

Alcune notarelle sparse ve le propino ugualmente..
Il pseudo-droide con la tosse, Generale Grievous è meraviglioso. Cioè, un robot con la tosse cronica è geniale. Ah, l’antropologizzazione. E i robottini che fanno gli urletti, vogliamo parlarne? Quelli che quando cascano fanno “ahaiahaiiii”..oppure quando vedono la mala parata fanno “oh-oh!”. Io immagino il progettista folle che li ha schematizzati: “Voglio gli urletti! Sono dei robot umani!”.
La presenza così diffusa dei droidi insieme agli umani, è sempre stata la cosa che mi ha affascinato di più di Star Wars. Voglio dire, mi sono sempre immaginato fra 30-40 anni come normale avere un droide vicino con cui interagire. Magari andrà a fare la spesa al posto nostro, porterà il cane a fare i bisogni, oppure ci consiglierà la strategia migliore per un problema, ecc. Droidi che passeggiano, che guidano, e che – soprattutto – che richiederanno necessariamente l’evolversi verso una mentalità diversa.
In ogni caso, c’è la ricerca psicologica, in questo episodio, che almeno si caratterizza per una trama non solo fatta da effetti speciali. Certo, questa famigerata “caduta verso il lato oscuro della forza” da parte del nostro è un po’ troppo veloce, per i miei gusti, nella semplificazione americana del bene e del male. Però anche questa qual piega politica che si percepisce chiaramente come la forza, non fa dispiacere. La battutona è ancora una volta di Padmè al senato, quando votano poteri speciali ad un mefitico Cancelliere capo dei Sith (evito di paragonare questi a qualsiasi gruppo esistente:) “Ecco, la libertà che si perde ancora in uno scrosciare di applausi”
Curioso che c’è una profezia anche qui, come in Matrix (mi ero perso qualcosa?): Anakin dovrebbe essere “colui che porterà equilibrio nella forza”. Anche qui, non ora però. Bisogna crederci.
Ah, mi piace molto questo stile dei cavalieri jedi, quando si chiudono il cappuccio stile frati 🙂