Insomma, un errore | Luciano Giustini

Insomma, un errore


 

Da Affari Italiani (ma anche altre fonti, tg, ecc.)

Si chiama Gianluca Neri e ha 33 anni il blogger milanese che ha scoperto identità e segreti di Stato contenuti nelle pagine secretate del rapporto Usa sul caso Calipari. Nessuna pirateria, ma solo un meccanismo informatico. "Mi sono detto -spiega - che i servizi americani non possono essere così ingenui da non sapere che se copi e incolli dal pdf in word gli omissis appaiono". "Quando ho visto che era vero - continua - ho scaricato le 45 pagine e ho telefonato a mezzo mondo".

Io avevo letto il primo post su Macchianera. E già lì... Ma è solo dopo aver visto la notte scorsa il faccione di Gianluca Neri al TG5, mi sono reso conto che il ragazzo, al di là del fatto che abbia scoperto lui o no per primo l'"ingenuità" del PDF corretto, ha del coraggio e lo ammiro per questo.
Non si spiegherebbe altrimenti uno che va in televisione (e presumo non in una sola) ad rivelare urbi et orbi che gli americani hanno fatto sta figura di merda d'altri tempi... :-)

Ma, a parte i commenti ironici, è una vicenda di interesse, quella che è successa con l'ormai famigerato documento dell'inchiesta USA sulla morte di Calipari in versione con e senza omissis.

Il caso in sé stesso è importante, sì, ma non tanto per le conseguenze pratiche che avrà sull triste vicenda che ha visto morire il nostro agente dei Servizi. Non credo, infatti, che cambierà molto, e vedi anche che già tutto lo schieramento politico governativo si affretta a dichiarare che non mutano i raporti con gli USA. Vabbè. Qui si andrebbe sui commenti "politici" dai quali mi astengo per compassione.

No, quello che cambia è la percezione di questa società in cui viviamo, che si chiama "dell'informazione" non a casaccio. Nonostante ci sia infatti un mondo che sta facendo di tutto per non accorgersi di quanto la nostra cultura e la nostra mentalità stia cambiando, tutto sta continuando progressivamente a crescere, a modificare abitudini e consuetudini affermate: grazie ad Internet, ed ai blogger, un errore esce fuori con molta semplicità ed incontrollabilmente. Quanti altri casi ne abbiamo avuti finora negli ultimi anni neanche ve lo sto a ricordare, da Intel, a Apple, solo per citare i più grossi nomi dell'informatica sbugiardati dalla circolazione di idee e di dati sulla rete.

Questo significa che la società dell'informazione è telematica e si basa su Internet. Questo assunto non è nè semplice da comprendere, per chi non utilizza la rete, nè da accettare da chi ci governa. Quanti politici secondo voi saranno stati contenti di quello che è accaduto nelle ultime ore? Si, magari da qualche altra parte si canta vittoria, ma probabilmente il rigolino di sudore freddo ce l'hanno tutti, perché magari la prossima volta il documento sbugiardato potrebbe essere di chiunque. Notizie e dati circolano, in rete, e le informazioni si diffondono in modo esplosivo. Non se ne può più prescindere. Non a lungo.

Dall'ANSA:

ROMA - Appuntamento alle 18:00. Il documento, dice una fonte che ha seguito da vicino i lavori della commissione Italia-Usa, ha un unico obiettivo: ''mettere in evidenza quello che semplicemente emerge dai fatti. E cioe' che Calipari e' stato ucciso per una reazione ingiustificata della pattuglia Usa. Insomma, un errore''.

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2 Comments

indubbiamente Gianluca è un po' incosciente.
Volevo aggiungere un altro punto che ritengo importante: guardando i commenti, ce n'è un mucchio di anonimi (chissà come mai...) che sono stati rapidissimi ad arrampicarsi sugli specchi prima dicendo "no, non è stato lui il primo", poi "ma i quotidiani sapevano però non volevano si divulgasse" e ancora "quel documento è tutto falso". Anche questa è società dell'informazione...

Ho letto i commenti al post (solo quello originale però, gli altri di sponda di Gianluca li guardo dopo:) e come sempre mi ci perdo. Purtroppo quando un post supera i 10-15 commenti, non riesco più a seguirli..è un mio limite intrinseco :(
Sicuramente avrai ragione tu comunque, che sei più preciso di me. Il fatto è che i quotidiani seguono delle regole "diverse", e ciò non fa che accrescere il divario della società dell'informazione telematica da quella cartacea o "classica" (iscritti all'Ordine, testate registrate, responsabilità penale, ecc.).

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