Nel 1945 Vannaver Bush progettò il primo sistema ipertestuale per catalogare
documenti, ma l'ipertesto doveva ancora essere inventato.
Su "La Mela di Newton" è disponibile una
monografia
completa di V. Bush e delle sue teorie innovative
a cura di Paolo Privitera.
Nel 1965 Ted Nelson conia il termine ipertesto (hypertext) nel suo libro Literary Machines.
(Fonte: Infoworld)
" (Alessandro
Claudio Candeli).
Dopo queste parole può stupire il fatto di dover parlare
di nuove tecnologie ma in effetti, oggi, alla
parola ipertesto è facile associare immediatamente i termini
personal computer e multimedialità, quest'ultima intesa
come insieme di testo, immagini, suoni.
L'ipertesto multimediale costituisce un valido strumento per esplorare,
pensare e apprendere grazie alla sua caratteristica di gestire
informazioni in maniera non lineare. Del resto cio è quello
che da sempre accade nella nostra mente. In questo modo l'autore
non è più costretto a produrre informazioni in modo
sequenziale ma seguendo la struttura del proprio pensiero secondo
una logica associativa. Il lettore può scegliere, nella
base informativa dell'ipertesto, un percorso personale secondo
associazioni, muovendosi fra immagini, suoni e testo senza seguire
un tracciato fisso .
Si possono immaginare alcuni dei problemi relativi alla produzione
di un ipertesto, ma è immediato coglierne i forti collegamenti
con i presupposti teorici della didattica. Non è
un caso che l'ipertesto sia divenuto ormai da tempo uno
strumento d' intervento tipico della ricerca in didattica per l' area
umanistica. Ad esempio:
sviluppo di mappe concettuali che favoriscono il processo di strutturazione
ed organizzazione delle informazioni.
Produzione di un ipertesto
In questi ultimi anni l'interesse e l'entusiasmo dimostrato da
tutti, grazie all'avvento del Web, nel preparare un ipertesto ha eliminato qualunque
dubbio, peraltro legittimo, sull'utilità pratica di tale iniziativa.
La scelta di un percorso che utilizzi l'area di progetto per elaborare
un ipertesto si è dimostrata, pertanto, un' ottima soluzione.
Vediamo alcuni semplici strumenti di orientamento e un succinto vocabolario
per chiunque voglia cimentarsi con la produzione di un ipertesto.
Non è ovviamente un percorso completo ma semplicemente
una possibile strada da conoscere per evitare, se non altro,
di ripercorrerla inutilmente
Il confronto
È facile intravedere le enormi potenzialità del
prodotto "ipertesto a calcolatore" rispetto alle vecchie
forme di ipertestualità relizzate su supporti cartacei;
ma è altresì facile, al momento della produzione
di un moderno ipertesto, creare prodotti "cattivi" in
cui l'uso della tecnologia talvolta è solo esaltazione
fine a se stessa.
È utile quindi confrontare il libro con l'ipertesto a livello
di strumenti di accesso e orientamento per evitare almeno uno
degli errori più tipici e gravi degli ipertesti: lo smarrimento
del lettore.
Modello tipologico di un libro
Possiamo vedere il libro come una struttura sequenziale a pagine
di dimensione fissa e disposte a loro volta in sequenza.
Gli strumenti di accesso sono:
indice generale con la struttura dell'informazione
indice analitico con i riferimenti interni ai differenti argomenti
note a piè di pagina con i riferimenti esterni e interni
al testo
Gli strumenti di orientamento per la consultazione sono rappresentati
da:
titolo o numero del capitolo
titolo o numero del paragrafo
numero della pagina corrente
bibliografia (per accedere a fonti esterne di informazione)
quarta di copertina
(numero di pagine complessivo)
Caratteristiche di un ipertesto
Si può tecnicamemte definire come un modo di gestire le
informazioni, dove i dati vengono memorizzati in una rete di
nodi collegati da link.
Nodi
I nodi possono contenere testo, grafica, audio e video. Le informazioni
contenute in un nodo sono rappresentate in una schermata: quindi
è opportuno limitare il numero di parole del testo. Armonizzare
suoni, immagini e testo è il problema principale da affrontrare
nel progettare un nodo.
Link
I link (o collegamenti ipertestuali) collegano i nodi. Solitamente esiste una associazione
fra le coppie di nodi collegati da un link. I link consentono
all'utente di navigare all'interno della base informativa. Il
mezzo più frequente per attivare un link è un "clic"
con il mouse. Il link può essere collocato in qualunque
punto dello schermo.
Modello tipologico di un ipertesto
A differenza del libro l'ipertesto consente diverse strutture
topologiche e per ognuna dovranno essere utilizzati strumenti
di orientamento e consultazione differenti. Il lettore deve sempre
riuscire a riconoscere la struttura portante dell' ipertesto che
sta consultando.
Le strutture fondamentali sono le seguenti:
struttura sequenziale (media ipertestuale strutturato)
struttura sequenziale gerarchica
struttura referenziale libera (media ipertestuale non strutturato)
La struttura sequenziale è quella che maggiormente
si avvicina al libro, l'informazione è organizzata a pagine.
Ogni argomento è costituito da un'insieme di nodi, all'interno
del quale la consultazione è sequenziale.
Di solito il lettore, attraverso un indice o menù principale,
può accedere all'argomento scelto, ovvero alle diverse
sequenze di nodi.
La struttura sequenziale gerarchica è analoga alla
precedente solo che ogni singola sequenza può a sua volta
originare sequenze successive a livelli inferiori. Solitamente
una struttura del genere si definisce ad albero con relativi
radice, rami, sottorami e foglie. I link possono consentire sia
l'esplorazione di tutto un ramo sino alle foglie oppure il passaggio
da un ramo all'altro.
Nella struttura referenziale libera non esiste una struttura
prevalente e di conseguenza i link non rispettano percorsi lineari
o sequenziali. La navigazione all'interno dell'ipertesto è
del tutto libera, entro i limiti predisposti dall'autore.
Navigare nell' ipertesto
Il problema più comune è costituito dalla navigazione
all'interno dell'ipertesto: è molto alto il rischio che
l'utente si disorienti e non riesca ad avere un pieno controllo
del percorso effettuato e a ricercare le informazioni volute.
Per questo motivo l'utente deve avere a disposizione un certo
numero di strumenti per navigare e orientarsi, accessibili sotto
forma di icone o tasti. Vediamo i più noti, tenendo però
conto che non sempre sono tutti presenti:
· Browser
E' costituito da un nodo particolare che contiene un rappresentazione
di tutti i nodi e link dell'ipertesto. Di solito è richiamabile
da qualunque punto e consente l'accesso a qualunque nodo. Può
essere globale o locale ad una sequenza.
· History
Consente all'utente, mediante una piccola finestra, di avere a
disposizione la storia dei vari passaggi dal primo nodo selezionato
ai successivi.
· Segnalibro
Consente all'utente di memorizzare la posizione di un particolare
nodo sul quale vuole ritornare, come un normale segnalibro.
· Cronologia
Consente all'utente di ripercorrere il cammino a ritroso
· Home
Consente all'utente di ritornare al punto di partenza da qualunque
nodo
· Ricerca
Consente all'utente, attivando una ricerca su una stringa (frase
o parola), di individuare i nodi che contengono una specifica
informazione.
· Precedente e Successivo
Consente all'utente di consultare il nodo successivo o il precedente
a quello attualmente in visione; in questo modo l'utente ha la
possibilità di "sfogliare" l'ipertesto come un
comune libro.
Le metafore
La realizzazione di un ipertesto richiede dunque un software che
consenta di produrlo, adeguato alle capacità e ai mezzi
dell'autore. In commercio sono presenti "motori" ipertestuali
diversi, sia in termini di prestazioni sia di prezzo sia di semplicità
di utilizzo. Non vogliamo, in questa sede, elencare i prodotti
più diffusi confrontandone pregi e difetti; ogni autore
in base alle competenze specifiche ed al proprio bagaglio culturale e tecnico,
alle conoscenze o ai suggerimenti, sceglierà il prodotto che
ritiene più idoneo.
Ne citeremo alcuni, tra l'altro per evidenziare una caratteristica
tipica di molti "motori" ipertestuali. I prodotti di un certo
livello, si basano
su metafore, che sia pur differenti fra loro, con lo scopo di
semplificare l'uso del prodotto stesso da parte dell'autore. Ciò
comporta, al loro interno, l'uso di una terminologia propria
dell'ambiente a cui si riferiscono. Ad esempio il famoso HyperCard
della Apple utilizza la metafora della pila o catasta facendo
largo uso dei termini relativi a uno schedario; Director
della MacroMedia utilizza la metafora del film, si parla pertanto
in termini di regista, cast, attori, fotogrammi etc.; Toolbook
della Asymetrix utilizza la metafora del libro parlando in termini
di pagina, libro, sfondo etc.
I prodotti destinati ad un pubblico più vasto di Internet, peraltro,
cercando di non mediare la caratteristica dell'ipertesto non introducono
metafore ma anzi analizzano in fondo la ipermedialita' dell'elemento.
E' il caso del diffusissimo FrontPage di Microsoft, o del più tecnico
DreamWeaver di Macromedia, dedicati entrambi alla
creazione di ipertesti e documenti per il mondo del Web, mettendo
a disposizione potenti funzioni per la distribuzione e pubblicazione
su Internet.
Abbiamo accennato, in modo un po' superficiale, alla navigazione
nell'ipertesto come il susseguirsi di passaggi fra un nodo e
il successivo. Non analizziamo ora la struttura e il tipo del
link, sul quale occorrerebbe soffermarsi a lungo, ma constatiamo
solo il fatto che il link esista per consentire la navigazione.
Il termine navigazione evoca immediatamente l'idea del viaggio
e di conseguenza la figura del protagonisa del viaggio ovvero
il viaggiatore. Può valer la pena riflettere sul significato
del viaggio per comprendere il fascino che esercita l'ipertesto
come strumento sia di conoscenza sia di gioco.
Tutti noi siamo attratti dal fascino del viaggio e siamo sia potenziali
viaggiatori sia possibili avventurieri,
anche se ci troviamo di fronte a un computer o a un libro (l'avventura
è soprattutto un genere letterario) .
Attenzione però il viaggiatore/lettore, nel caso dell'ipertesto,
"salta", in un tempo infinitamente piccolo, da un ambiente
al successivo e in questo suo navigare velocissimo può
perdersi facilmente.
La metafora del labirinto è forse quella che meglio descrive
la dinamica dell'ipertesto e ne evidenzia i due aspetti contrastanti:
fascino e pericolo.
Nel labirinto il viaggiatore passa da un corridoio (nodo) al successivo
attraverso un incrocio (link). Il fascino del labirinto è
proprio nel richiamo all'esplorazione; pensare è entrare
nel labirinto, esaurire tutti i luoghi e ritornare al punto di
partenza
Facendo riferimento a uno dei labirinti più famosi, quello
di Minosse a Creta, è facile individuare nella figura
dell'architetto Dedalo l'autore dell'ipertesto mentre nella figura
del viaggiatore Teseo il lettore dell'ipertesto
Mentre il viaggiatore all'interno del labirinto prova la sensazione
dell'infinito, l'architetto conosce il labirinto come finito.
Analogamente il lettore percepisce la vastità della cultura
(forse in contrasto con la dimensione finita del libro) mentre
l'autore conosce i limiti della base informativa dell'ipertesto.
Teseo non deve perdersi grazie allo stratagemma di Dedalo che,
attraverso Arianna, gli porge un filo. Il filo deve essere robusto
e usato sapientemente: infatti il filo non rappresenta solo una
garanzia per il ritorno ma costituisce anche uno strumento per
avanzare e percorrere tutti i corridoi.
Anche il lettore non deve perdersi, grazie alle strategie di navigazione
offerte dall' autore. In questo caso la strategia di navigazione
deve essere "robusta" sia per consentire un ritorno
sicuro sia per avanzare senza ambiguità. Il meccanismo
dei rimandi "nidificati" (cioè il rimando nel
rimando), molto utilizzato, negli ipertesti deve consentire al
lettore di ritornare facilmente al punto di partenza.
Pertanto un buon ipertesto informativo, come un labirinto, deve
informare, interessare e perchè no? sedurre senza però, contrariamente al labirinto,
ingannare il lettore facendogli perdere l'orientamento.