Luciano Giustini | Cinema

Cinema

I miei "miglior film":

The Bram Stoker's Dracula (1992), di Francis Ford Coppola
Cast: Sadie Frost, Keanu Reeves, Anthony Hopkins, Winona Ryder, Gary Oldman
Il disegno autoriale di Coppola è qui realizzare una storia d'amore che sfida il tempo e la morte, ma anche un film di per sè emblema del cinema coppoliano, denso di sperimentazioni, robusta conduzione degli attori (con uno strepitoso Oldman) e ricerca di forme espressive tramite una stilizzazione solitamente introvabile in produzioni dai costi elevati come questo kolossal. Ci sono le gotiche, barocche, e bellissime sceneggiature, condite dalla musica sublime e dalla tensione lineare, che attraversa tutto il film. Non si cerchino nel film squartamenti, occhi cavati e delicatezze simili, perchè il terrore che tormenta anche lo stesso vampiro, qui un succube della tenebra più che un mostro vero e proprio, è che l'amore muoia. La celebre frase, il claim di tutto: L'Amore, quello con la A maiuscola, non muore mai.

La finestra di fronte (2002), di Ferzan Ozpetek
Una brava Giovanna (Mezzogiorno), giovane donna sposata con due figli, si ritrova in casa un uomo molto anziano che ha completamente perso la memoria. Cercando di ricostruire la sua identità e il segreto del suo passato, scopre che lei stessa ha smarrito il ricordo dei propri sentimenti e delle proprie passioni. L'indagine su quell'uomo misterioso (la cui passione per un amante maschile aveva rovinato reputazioni e vite nel ghetto ebraico della II guerra mondiale) diventa così per Giovanna un'indagine su se stessa. Ozpetek, intimista e introspettivo ma qui in modo piu' maturo rispetto alle Fate ignoranti, lancia un duplice messaggio: riscoprire la forza dei sentimenti più profondi, e accrescere la tolleranza, sia essa razziale, sia essa sessuale, con l'immancabile riferimento al mondo gay marchio di fabbrica del regista.

A Beautiful Mind (2001), di Ron Howard
La storia del genio matematico John Nash, insignito del Nobel per la Matematica ne 1994, inventore della "Teoria dei giochi" o "degli Equilibri" utilizzata in economia e negli scambi commerciali, cui viene diagnosticata una sindrome schizofrenica grave che gli condiziona la vita fin da giovane. Nash e' una mente ribelle, arrogante e consapevole del suo genio, ma anche fragile, ed alla fine illuminata, dall'amore della sua Alicia. Un film bellissimo, per gli amanti della matematica e dei teoremi (nel film solo sfiorati) ma sopratutto della complessita' della mente umana.

Memento (2000), di Christopher Nolan
Un uomo ha una rara forma di amnesia in quanto ha la memoria a breve termine non funzionante. Ricorda pochissimo di cio' che gli succede recentemente, mentre per gli eventi piu' lontani ha tracce che lo ossessionano: tra queste, l'assassinio di sua moglie, di cui cerca l'autore. Il protagonista, che gira su una polverosa quanto bellissima Jaguar Coupe' di cui non scorda mai di inserire l'allarme, per ricordarsi le cose e' costretto ad annotarsi tutto, a tatuarsi i dati piu' importanti, a fotografare le persone ricorrenti. In realta' Memento e' un film psicologico, in cui il tempo e' protagonista. Il film si svolge a ritroso, e una volta capito lo svolgersi degli eventi, ha un andamento bellissimo. Alla fine tutto e' chiaro, e la memoria di noi stessi e' la nostra cifra personale.

Eyes Wide Shut (1999), di Stanley Kubrick
EWS e' un'emblema (non una denuncia, che non rientra nello stile kubrickiano) della crisi spirituale ed umana che la societa' occidentale di oggi vive in ogni aspetto. Sebbene a tratti possa ravvisarsi qualche caduta (ad esempio nella scelta dell'attore, Tom Cruise non sembra essere la persona piu' adatta per il messaggio di crisi che deve rappresentare e sembra sempre li' per caso) comunque e' il testamento di Kubrick, e il segno del grande regista e' pieno. Tutti i film di Stanley Kubrick ed in particolare:

    Di Kubrick: Eyes Wide Shut (1999) Full Metal Jacket (1987) Shining (1980) Arancia meccanica (1971) 2001 Odissea nello spazio (1968)

Matrix (1999), di Andy e Larry Wachowski
Invece di un Dio creatore che ha somiglianza nell'uomo e lo ama, il dominatore della terra e' un potentissimo e pervasivo computer, la cui subdola crudelta' verso l'umanita' e' la giustificazione per lo sfruttamento ai fini della sopravvivenza. Sono le macchine che ci controllano, e che reprimono anche una forma di resistenza in cui Neo, hacker inquieto e novello "eletto", si trova protagonista. Ipotesi inquietante, e non meno affascinante.

Star Trek - Generations (1995), di David Carson e Rick Berman
Il titolo introduce il motivo fondante della visione di questo splendido film: due generazioni di capitani (e di equipaggi) a confronto. Kirk e' sempre Kirk, ma Picard e', secondo i sondaggi, il capitano piu' amato dai fan di Star Trek: insieme, "fanno la differenza".

La fine è nota (1993), di Cristina Comencini
Un film di cassetta, utilizzato come esperimento dalla Comencini e in cui fa (brutta) mostra di se' un Fabrizio Bentivoglio rigido e inespressivo. Ma e' la trama ad essere interessante. Il film potrebbe essere riassunto cosi': le cose non sono quasi mai come appaiono, un assunto che ha una duplice valenza. La Comencini ne trasmette solo un "resoconto". Lo spettatore che "gia' sa" coglie la profondita' dell'assunto, gli altri non capiscono bene e ne percepiscono solo la banalita'.

L'ultima tentazione di Cristo (1988), di Martin Scorsese
Gesu' falegname fabbrica croci per i Romani. Rimproverato da Giuda, inizia la predicazione; poi, perche' il suo destino si compia, chiede a Giuda di tradirlo e, sulla croce, ultima tentazione, sogna la vita che avrebbe fatto sposando la Maddalena. Il Cristo di Scorsese e' un'originale creatura di poesia visionaria, un dio fragile e compromesso, estraneo alla vulgata e alle velleita' iconoclaste. Duramente contestato dal Vaticano e dai fondamentalisti cattolici, e' uno film sul dubbio e sulle possibilita' mancate di un destino.

Il cielo sopra Berlino (1987), di Wim Wenders e Così vicino, così lontano, di Wim Wenders
Sono due film correlati, dalla presenza di stessi personaggi e storie conseguenziali. Sono due favole, se vogliamo, ma anche due interpretazioni poetiche e spirituali della vita che lasciano senza fiato, e che colpiscono dritto alla mente. Dietro le pieghe di una storia cosi' romantica come angeli innamorati e angeli alle prese con le difficolta' del loro mandato, si cela la riflessione sul rapporto tra male e bene.

Orwell 1984 (1984), dall'omonimo romanzo di George Orwell
Non ci sarebbe neanche bisogno di commento, 1984 e' la semplice intuizione (in salsa drammatica e di grande effetto) di cio' che sarebbe accaduto e che ora in parte si e' realizzato, di una societa' dominata da un centro di controllo che usa le teconologie della comunicazione per esercitare il potere. La trasmissione che da questo film ha preso spunto (Grande fratello) ha fatto storia, provando che il peggio e' dietro l'angolo.

Dune (1984), di David Lynch
"Siamo nel 10.191. La spezia e' essenziale per estendere la conoscenza e per annullare lo spazio". La potende Gilda spaziale affida alla famiglia Atreides il governo del potente pianeta Dune, del tutto inospitale ma importante riserva della spezia. Gli Atreides vengono però distrutti dal malvagio e spietato barone Arkonnen; sopravvive, insieme con la madre, soltanto il giovane Paul, che ha ereditato dal padre poteri straordinari. Dalla saga firmata da Frank Herbert, un vero e proprio film cult destinato a tutti i fan del regista David Lynch, che si muove con disinvoltura tra fantascienza e istanze mistiche, per una mitologia a futura memoria. Del cast fanno parte anche Sting, una ieratica Silvana Mangano e un Patrick Stewart futuro capitano Picard.

Frankestein Junior (1974), di Mel Brooks
Mel Brooks, specialista in parodie, raggiunge qui il suo risultato più riuscito, con momenti di assoluto mimetismo dell'atmosfera d'epoca e con una raffinatezza di riferimenti. Alcuni momenti sono assolutamente esilaranti, il ritmo è irresistibile, gli attori perfetti (su tutti un Marty Feldman al meglio di sè nei panni del servitore gobbo Igor).