Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

Cuore sacro

Sono andato a vedere “Cuore sacro“, l’ultimo film di Ferzan Ozpetek. Il regista era riuscito, con l’interessante “La finestra di fronte”, nell’intento di bissare il successo (di critica e di pubblico) delle “Fate ignoranti”. Ma in questo caso, a mio parere, subisce un’involuzione, forse scontata, forse no, nel tentativo di trattare un tema di religione e di spiritualità: un tema che conosce poco, e si vede. Fa purtroppo una gran confusione, sia teologica – il prete è poco credibile nelle sue considerazioni – sia soprattutto interpretativa: la “vera fede”, secondo Ferzan, non è intesa come una grazia che unisce in legame spirituale l’uomo con Dio ma esclusivamente come moto dell’animo interiore, una visione quindi solo umanistica, senza intervento “dall’alto”. Come si dice nel film: “Lui non sta nelle chiese, nelle moschee o nelle sinagoghe ma nella sofferenza degli ultimi”. Una teoria interessante, ed anche vera, ma non propriamente completa.
Non si fa in tempo a rallegrarsi per la direzione fotografica e scenografica eccellente – come rende Roma lui non la rende nessuno!, che c’è un altro pasticcio a rovinare il lavoro: la deriva iconografica che prende forma dal secondo tempo fino alla fine, è quasi imbarazzante. Dalla (bravissima) Bobulova che inscena una moderna pietà di Michelangelo in poi, si invoca solo pietà per lo spettatore. Peccato, avevo sentore che Ferzan aveva fatto casino. Evidentemente (nel senso che se ne evidenzia dopo la visione) ha fatto sua la materia religiosa secondo il sentire di una personalità sensibile e attenta ai problemi del nostro tempo: in tal senso il film suscita emozioni forti, ma non basta per farne un film almeno accettabile per chi va oltre il contesto scenico. L’intepretazione della Bobulova è al di sopra di ogni sospetto. Colpiscono sia i suoi silenzi sia i suoi dialoghi. Anche qui, il finale è da dimenticare: S.Francesco si spogliò di tutti i suoi beni nel senso che rinunciò soprattutto al suo potere, non che si tolse il reggiseno come fa la Bobulova nella metro scimiottando i gesti del santo. 🙂

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